Gestione e riutilizzo dei rifiuti in fase di costruzione e demolizione.
Il corretto recupero e smaltimento dei rifiuti derivanti da attività di demolizione in fase di costruzione riveste un ruolo fondamentale nel processo finalizzato alla riduzione dei carichi ambientali.
I rifiuti inerti provenienti da attività di cantiere sono classificati “rifiuti speciali”.
L’Italia, insieme ad altri quattro Stati membri della CE (Germania, Inghilterra, Francia e Spagna), è tra le principali responsabili delle milioni di tonnellate di macerie edilizie che annualmente vengono prodotte in Europa. In particolare, nel 2010 la produzione dei rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosi è stata stimata essere pari a 57.4 milioni di tonnellate (cioè il 46.2% del totale dei rifiuti speciali non pericolosi), mentre la produzione dei rifiuti da costruzione e demolizione pericolosi è stata stimata pari ad oltre 463 mila tonnellate (cioè il 4.8% del totale dei rifiuti speciali pericolosi).
I dati di gestione pubblicati nel Rapporto Rifiuti ISPRA 2012 mostrano inoltre che nel 2010 circa 81.4 milioni di tonnellate di rifiuti speciali sono stati avviati a recupero di materia, e in via prioritaria, a recupero di sostanze inorganiche (quasi 47 milioni di tonnellate, pari al 45.7% del totale dei rifiuti recuperati).
La restante parte del totale degli scarti da costruzione e demolizione sono destinati sistematicamente alla discarica e necessitando di spazi sempre più difficili da reperire comportando, come diretta conseguenza, un costo ambientale significativo. I vantaggi derivanti dalle attività di demolizione, recupero, riutilizzo e riciclo, laddove siano “pianificate” con la stessa attenzione che si riserva alla progettazione, sono, peraltro, facilmente desumibili: da un lato si evita l’impatto ambientale della messa in discarica dei materiali, dall’altro si rendono disponibili materie prime seconde per la produzione di materiali ed energia che riducono i consumi di risorse e gli impatti ambientali necessari nel caso di una produzione primaria.
È necessario, innanzitutto, adottare tecniche di demolizione in grado di separare omogeneamente le diverse frazioni di materiali, in modo che possano essere successivamente sottoposti ad adeguati trattamenti che ne facilitino il reimpiego come materie prime seconde.
Le principali strategie progettuali sono le tecniche di demolizione selettiva ed il piano di gestione dei rifiuti da costruzione.
La demolizione selettiva si realizza come un vero e proprio processo di decostruzione, inteso come l’attività inversa di quella che ha portato alla realizzazione del manufatto edilizio.
Le procedure più appropriate e il grado di separazione da raggiungere dipendono da:
– condizioni relative all’ubicazione del cantiere rispetto alle attività di trattamento e recupero dei materiali che vengono effettuate nel contesto territoriale;
– disponibilità di spazi nel cantiere di demolizione per la raccolta dei rifiuti e dei materiali recuperati;
– tecniche costruttive con cui è stato realizzato il manufatto edilizio;
– potenzialità dei materiali che costituiscono l’edificio di essere avviati a processi di recupero e/o riciclaggio;
– condizioni relative alla vicinanza con altri fabbricati o al sistema della viabilità.
In pratica si dovrà procedere elaborando preventivamente un inventario particolareggiato dei materiali e degli elementi tecnici presenti nell’edificio, cui farà seguito la demolizione vera e propria, che dovrà essere condotta secondo sequenze adeguatamente pianificate, attraverso:
– rimozione delle parti mobili esterne come le impermeabilizzazioni e le coperture e tutti i materiali classificabili come pericolosi partendo dall’alto;
– rimozione degli impianti elettrici, di riscaldamento e delle installazioni sanitarie;
– rimozione di finestre, porte e ante;
– rimozione dei pavimenti interni e tramezzature in legno e cartongesso, delle orditure orizzontali secondarie in legno e acciaio, ecc;
– rimozione delle componenti esterne delle murature (es. laterizi a vista, facciate ventilate, ecc.);
– demolizione delle parti strutturali.
Piano di gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione consiste nella valorizzazione, dei materiali e dei rifiuti derivanti dalle operazioni di demolizione selettiva che non può prescindere da un’adeguata verifica della convenienza sia economica, sia ambientale, dell’intero processo di demolizione e recupero, attraverso la redazione di un piano di gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione.
Tale piano, redatto ad opera del responsabile delle attività di cantiere, è inteso a:
– pianificare, in modo ottimale la tempistica concernente le operazioni di demolizione;
– bilanciare i costi derivanti dal maggior numero di giorni necessari per eseguire le operazioni di demolizione selettiva, con i guadagni derivanti dalla vendita dei materiali recuperati e con i mancati costi necessari per conferire le macerie in discarica.
Infine potranno essere impiegati i materiali provenienti da processi di riciclo rispondenti alle specifiche tecniche definite dalle norme vigenti.