PROGETTO STUDIO ZERO85
Il trabocco è un’antica macchina da pesca, tipica della costa adriatica.
Realizzato in legno, consta di una piattaforma protesa sul mare ancorata alla roccia da grossi tronchi di pino d’Aleppo, dalla quale si allungano, sospesi a qualche metro dall’acqua, due (o più) lunghi bracci, detti antenne, che sostengono un’enorme rete a maglie strette. Da lungo tempo, tuttavia, ha perso queste caratteristiche e lo scopo primario per cui era stato originariamente progettato, trasformandosi in vere e proprie “stanze sul mare”. Il progetto riprende la tradizione storica della struttura del vecchio trabocco, ma cercando una nuova immagine per un nuovo uso. L’approccio progettuale è quello del recupero architettonico/tipologico. Il progetto valorizza, convertendone parte della natura, una tipologia appartenente ad un territorio circoscritto, la costa adriatica.
Seguendo il principio di estrema semplicità, una linea ininterrotta segue e disegna i contorni della struttura. Il progetto, pur modificando la funzione primitiva del manufatto, mantiene un profondo rapporto di penetrazioni visive tra il mare e la stanza attraverso la grande vetrata verso la spiaggia. Al contrario, sul lato del molo, si presenta con una porzione della facciata completamente priva di aperture che sono invece presenti sulla porzione di facciata che arretra per accogliere verso l’interno il visitatore.
Maggiore austerità, invece, è stata adottata per il Trabocco sul porto canale. Questa austerità è data da una costruzione preesistente che pur perdendo quell’affascinante ruolo di macchina rudimentale per la pesca (non sempre le acque dell’Adriatico riescono a bagnare le travi di sostegno della sofisticata “palafitta”) resta un simbolo indelebile nell’immaginario collettivo abruzzese. Una progettualità asciutta, quella scelta dal collettivo Zero85 per ristrutturare l’edificio, che rende questa costruzione alla Salvador Dalì una telecamera che dal mare guarda indisturbata come un poetico voyeur le umide luci che illuminano la città di Pescara.