Quando è conveniente un cappotto interno?
L’isolamento dall’interno è tipico nel caso di facciate vincolate o di particolare pregio, o semplicemente facciate che abbiano particolarità per cui non è possibile l’intervento; si rende effettivamente necessario anche per isolare appartamenti facenti parte di condomini in cui gli altri proprietari hanno fortemente espresso la volontà di non procedere a riqualificazione.
E giustamente, se non si vuole essere condannati a vivere male o a spendere cifre esorbitanti in bollette sempre più salate, sarà meglio isolarsi dall’interno!!!
Quindi, nel caso si voglia procedere all’isolamento termico dall’interno, bisogna tener presente che ci sono alcuni punti che vanno analizzati e “risolti”, possibilmente con l’aiuto di un professionista esperto (non è sufficiente, quindi, il parere del cognato che ha già fatto il lavoro l’estate prima!), che sono:
- la modifica delle condizioni termo-idrometriche della muratura. Le pareti in inverno non ricevono più il calore che proveniva dall’interno, risultando dopo l’intervento “pareti fredde”
- l’aumento del rischio di danni per la formazione di condensa tra la parete esistente e la controparete isolante
- l’isolamento dall’interno è altamente rischioso per ambienti molto umidi e con ambiente condizionato
- la diminuzione della superficie calpestabile
- risolvere i ponti termici tenendo presente che spesso non si riesce ad eliminarli completamente
Chiarito che isolare termicamente dall’interno ha generalmente delle criticità maggiori rispetto ad isolare dall’esterno con un cappotto, (ovviamente non vi sto dicendo che questa operazione sia banale), vediamo quali sono le criticità e le regole basilari da rispettare per un isolamento termico dall’interno di un appartamento.
- Scegliere isolanti adatti con spessori massimo tra i 2 e i 6 cm. Oltre i 6 cm si aumentano i rischi di danni da condensa in quanto si sposta il punto di rugiada all’interno dell’ambiente invece che lasciarlo all’esterno dell’isolante.
- Qualsiasi sia il materiale scelto e lo spessore di isolamento, fermo restando quanto detto al punto precedente, è fortemente consigliato, quasi obbligatorio, fare una verifica termo igrometrica (normativa UNI EN 13788).
- Particolare attenzione va posta ai ponti termici esistenti e agli effetti che l’isolamento interno ha su di essi.
- Per ambienti abitati scegliere materiali igroscopici.
- Evitare di usare barriere al vapore su edifici residenziali: poiché la regola è di posarla più internamente possibile, in questo modo si bloccherebbe l’umidità in uscita e si renderebbe l’ambiente troppo umido. Se strettamente necessaria, per le caratteristiche tecniche dell’ambiente, la barriera al vapore non deve essere assolutamente bucata; fai molta attenzione, dunque, a cosa potrà essere istallato successivamente (ad esempio mensole, cucina o altro che non richiede fori profondi).
- Meglio utilizzare prodotti isolanti di origine naturale.
L’esecuzione di lavori per un corretto isolamento termico interno, non solo può essere lasciata al fai-da-te, ma deve essere pianificata e progettata tenendo presente i punti critici e adottando le opportune soluzioni.
Bisogna tener presente che un lavoro fatto davvero bene dovrebbe prendere in considerazione anche un miglioramento dell’insonorizzazione acustica da rumori esterni o provenienti dagli appartamenti attigui. In una sola operazione di riqualificazione si può migliorare anche l’efficienza acustica, approfittando degli incentivi fiscali.
In conclusione bisogna chiedere sempre consulenze ad un tecnico, pretendere che faccia un sopralluogo specifico e soprattutto scegliere una ditta qualificata per la realizzazione dei lavori.