Le aziende MADIS COSTRUZIONI s.r.l. e SERIANA EDILIZIA s.r.l., specializzate in interventi antisismici e specialistici nei campi dell’edilizia residenziale, industriale e commerciale presentano come calcolare la classificazione sismica dei fabbricati con il sistema convenzionale

E’ necessario determinare una classe di rischio confrontando un indice rappresentativo del costo dei danni che si accompagnano al superamento di ciascuno stato limite con l’Indice di sicurezza ottenuto come rapporto tra la PGA di capacità allo SLV e la PGA di domanda prevista dalla norma sempre allo SLV. In funzione del peggiore di questi 2 parametri si attribuirà la classe di rischio: sia nello stato di fatto sia nello stato di progetto.

Sostanzialmente l’ingegnere incaricato dell’attività deve effettuare una valutazione di sicurezza per lo stato limite di danno (SLD) e per lo stato limite di salvaguardia della vita (SLV), sia nello stato di fatto sia nello stato di progetto, nel rispetto di quanto previsto dalle norme tecniche delle costruzioni.
Un documento operativo, che richiede ai professionisti di determinare una classe di rischio in forza del costo dei danni che si accompagnano al superamento di ciascuno stato limite e dell’Indice di sicurezza ottenuto come rapporto tra la PGA di capacità allo SLV e la PGA di domanda prevista dalla norma sempre allo SLV. In funzione di questi 2 parametri si attribuirà la classe di rischio: sia nello stato di fatto sia nello stato di progetto.
Il professionista potrà quindi effettuare l’analisi di vulnerabilità dell’edificio o comunque dell’unità strutturale ai sensi di quanto previsto dal capitolo 8 delle NTC e della allegata Circolare; ciò va fatto con riferimento alla struttura nello stato di fatto e nello stato di progetto. Con gli stessi principi e le stesse conoscenze richieste per trattare le strutture esistenti secondo le NTC, può, utilizzando la metodologia delle linee guida, individure la classe di rischio pre e post intervento. Le classi saranno 8 partendo dalla A+ fino alla G.

E’ previsto uno scatto di classe anche per gli interventi classificati dalle NTC come interventi locali. Questo aspetto è fondamentale per gli edifici prefabbricati, in quanto l’attività di collegamento strutturale è assimilabile a questa tipologia d’intervento.

L’attribuzione della Classe di Rischio può avvenire, come detto, attraverso uno dei due metodi, convenzionale e semplificato, seguendo le procedure nel seguito descritte.

In entrambi i metodi è fatto utile riferimento al parametro PAM, che può essere assimilato al costo di riparazione dei danni prodotti dagli eventi sismici che si manifesteranno nel corso della vita della costruzione, ripartito annualmente ed espresso come percentuale del costo di ricostruzione.

Esso può essere valutato, così come previsto per l’applicazione del metodo convenzionale, come l’area sottesa alla curva rappresentante le perdite economiche dirette, in funzione della frequenza media annua di superamento (pari all’inverso del periodo medio di ritorno) degli eventi che provocano il raggiungimento di uno stato limite per la struttura. Tale curva, in assenza di dati più precisi, può essere discretizzata mediante una spezzata. Minore sarà l’area sottesa da tale curva, minore sarà la perdita media annua attesa (PAM).

Classificazione sismica relativa ai capannoni prefabbricati

Nell’ambito delle costruzioni destinate ad attività produttive, per le strutture assimilabili ai capannoni industriali è possibile ritenere valido il passaggio alla Classe di Rischio immediatamente superiore eseguendo solamente intervent i locali di rafforzamento, anche in assenza di una preventiva attribuzione della Classe di Rischio, se sono soddisfatte le prescrizioni nel seguito elencate, volte ad eliminare sulla costruzione tutte, ove presenti, le carenze seguenti:

  • carenze nelle unioni tra elementi strutturali (ad es. trave-pilastro e copertura-travi), rispetto alle azioni sismiche da sopportare e, comunque, volti a realizzare sistemi di connessione anche meccanica per le unioni basate in origine soltanto sull’attrito;
  • carenza della connessione tra il sistema di tamponatura esterna degli edifici prefabbricati (pannelli prefabbricati in calcestruzzo armato ed alleggeriti) e la struttura portante;
  • carenza di stabilità dei sistemi presenti internamente al capannone industriale, quali macchinari, impianti e/o scaffalature, tipicamente contenuti negli edifici produttivi, che possono indurre danni alle strutture che li ospitano, in quanto privi di sistemi di controventamento o perché indotti al collasso dal loro contenuto.

Di fatto, quindi, anche per tali costruzioni è necessario rimuovere le cause che possano dare luogo all’attivazione di meccanismi locali che, a cascata, potrebbero generare il collasso dell’immobile. Nell’intervenire su tali costruzioni è comunque opportuno che il dimensionamento dei collegamenti avvenga con riferimento al criterio di gerarchia delle resistenze, adottando collegamenti duttili, prevedendo sistemi di ancoraggio efficaci, e pertanto lontani dai lembi esterni degli elementi, e idonei sistemi anti caduta/ribaltamento, laddove non si riesca a limitare in altro modo gli spostamenti.

Per gli edifici in calcestruzzo armato, analogamente a quanto sopra detto per le strutture assimilabili ai capannoni industriali, è prevista la possibilità di ritenere valido il passaggio alla Classe di Rischio immediatamente superiore, eseguendo solamente interventi locali di rafforzamento ed anche in assenza di una preventiva attribuzione della Classe di Rischio. Ciò è possibile soltanto se la struttura è stata originariamente concepita con la presenza di telai in entrambe le direzioni e se saranno eseguiti tutti gli interventi seguenti:

  • confinamento di tutti i nodi perimetrali non confinati dell’edificio;
  • opere volte a scongiurare il ribaltamento delle tamponature, compiute su tutte le tamponature perimetrali presenti sulle facciate;
  • eventuali opere di ripristino delle zone danneggiate e/o degradate.

Esempio di calcolo convenzionale

Nel caso in cui l’edificio in oggetto sia sprovvisto di collegamenti tra gli elementi strutturali, l’edificio in partenza dovrà essere considerato in classe G, con l’intervento di rinforzo locale l’edificio verrà inserito in classe D, pertanto si potrà usufruire della detrazione dell’80% sul primo intervento di rinforzo locale.

Con miglioramento sismico effettuato in secondo step:

Nel caso in esame, l’edificio passerebbe alla classe D con il primo intervento di rinforzo locale (80% di detrazione fiscale) alla classe C con il secondo intervento di miglioramento sismico (70% di detrazione fiscale)

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